Investimenti, standard del settore e innovativi progetti di città spugna proteggono le acque e le persone
In Svizzera stiamo investendo in modo sostenibile nella rete delle canalizzazioni e nel trattamento delle acque di scarico. Grazie a solide basi di pianificazione dello smaltimento delle acque urbane possiamo ridurre l’inquinamento idrico e garantire la qualità elevata delle acque di balneazione. Sebbene le precipitazioni intense possano causare per breve tempo problemi di qualità, si tratta di un fenomeno in gran parte non problematico e conforme alla legge. Le sfide attuali includono i microinquinanti, l’eutrofizzazione e i cambiamenti climatici, problemi che l’industria idrica sta affrontando con soluzioni innovative. Il principio della città spugna, per esempio, viene utilizzato per impostare la gestione delle acque nelle aree urbane in modo adeguato al clima.

Fino agli anni Ottanta la presenza di schiuma nei torrenti, nei fiumi e nei laghi svizzeri era un’immagine comune a causa della diffusione dell’inquinamento. Fare il bagno in acque aperte era vietato o consentito solo a proprio rischio e pericolo. Oggi la qualità delle acque di balneazione è nel complesso molto buona e in genere i turisti si sorprendono quando scoprono che nelle nostre città è possibile nuotare in acque pubbliche e bere acqua da qualsiasi fontana. L’attuale rapporto annuale dell’Agenzia europea dell’ambiente sulla gestione delle acque di balneazione [1] valuta la qualità complessiva delle acque di balneazione svizzere come molto buona (indagine 2022). Chi vuole informazioni precise, può controllare la qualità delle acque di balneazione della propria zona su map.geo.admin.ch [2], un servizio dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM.
Le basi di pianificazione del settore idrico riducono al minimo l’inquinamento delle acque
Il settore della depurazione delle acque di scarico funziona bene. 750 impianti di depurazione in totale trattano circa 1,35 miliardi di metri cubi di acque di scarico all’anno, mantenendo così puliti i corpi idrici. Anche la rimozione di microinquinanti dalle acque di scarico [3] migliora sempre più e i processi di depurazione diventano sempre più efficaci e a basso consumo di risorse.
Ciò nonostante, gli eventi di precipitazioni intense possono comunque avere per breve tempo un impatto grave sulla qualità dell’acqua, ad esempio a causa dell’immissione delle acque di scarico dai bacini di chiarificazione delle acque piovane o dal dilavamento nei terreni agricoli. Per questi motivi l’Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque (VSA) ha da alcuni anni diffuso la raccomandazione «Gestione delle acque di scarico in tempo di pioggia [4]». Questo standard industriale stabilisce le basi di dimensionamento che identificano le immissioni problematiche e consentono di individuare misure infrastrutturali mirate.
Manutenzione dell’infrastruttura grazie alle tasse per le acque di scarico a destinazione vincolata
Negli ultimi mesi e settimane, le infrastrutture fatiscenti presenti in altri Paesi sono balzate agli onori della cronaca per le condizioni insostenibili e la mancanza di investimenti nelle canalizzazioni (v. BOX). Uno sguardo alla statistica VSA[5] mostra che le associazioni e i Comuni svizzeri che si occupano di acque di scarico stanno facendo gli investimenti necessari per la manutenzione delle infrastrutture. Tra il 2010 e il 2020, la Svizzera ha investito 700 milioni di franchi all’anno nella rete di canalizzazioni, il 30% in più rispetto al periodo 2000–2010. Inoltre, essendo le reti di canalizzazioni svizzere di proprietà pubblica, non è prevista la distribuzione di dividendi agli azionisti. Per questo motivo l’associazione VSA parte dal presupposto che le tasse applicate copriranno gli investimenti necessari per garantire il rinnovo dell’infrastruttura nel lungo termine.
Percorsi innovativi nella protezione delle acque: il principio della città spugna
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida per la protezione delle acque. Le mutate condizioni climatiche e meteorologiche richiedono nuove soluzioni: con il principio della città spugna si prevedono misure di integrazione, ritenzione, evaporazione ed evacuazione controllata dell’acqua, che viene utilizzata anche come elemento strutturante nella configurazione degli insediamenti e delle relative infrastrutture. L’evaporazione riduce le isole di calore, la ritenzione e l’infiltrazione dell’acqua piovana aiutano la vegetazione a superare i periodi di caldo e siccità anche in futuro. Inoltre, questa ritenzione consente di scaricare le canalizzazioni riducendo, in caso di pioggia, gli apporti di inquinanti provenienti dall’immissione di acque miste e acque meteoriche nei corsi d’acqua. La VSA sviluppa concretamente il principio della città spugna [6] con numerosi partner per la Svizzera e provvede a garantire un uso sostenibile dell’acqua piovana e un adattamento efficace ai cambiamenti climatici.
Le nostre acque sono in generale ben protette
In sintesi si può affermare che il nostro sistema di smaltimento delle acque urbane con le canalizzazioni e la depurazione delle acque di scarico come pure il nuovo approccio della città spugna sono in grado di garantire una buona protezione delle acque. Certo, non si può escludere che, in caso di piogge intense, le acque possano risultare inquinate per poche ore o pochi giorni. In tal caso le autorità locali forniscono informazioni a seconda della situazione; è pur vero che, anche in mancanza di divieti difficilmente qualcuno farà il bagno quando sono in corso precipitazioni intense o temporali. In genere la situazione si normalizza 1-2 giorni dopo le precipitazioni.
La buona qualità delle acque e le possibilità di balneazione nelle acque pubbliche sono un grande successo per i nostri investimenti mirati nella protezione delle acque svizzere! Restiamo sintonizzati.
Secondo quanto riportato dai media, nel Regno Unito le aziende di gestione immettono troppo spesso acque di scarico non trattate nei corpi idrici. Questi scarichi hanno inquinato le acque britanniche a tal punto che la scorsa estate è stato necessario emettere numerosi divieti di balneazione. Tale situazione è dovuta alla mancanza di investimenti nel corso degli anni, a un sistema fognario del tutto obsoleto che risale all’epoca vittoriana e alla contemporanea privatizzazione del settore idrico, con un’impostazione orientata al profitto e la conseguente distribuzione di dividendi agli azionisti. Il NZZ [7]riferisce di oltre 400.000 scarichi di acque di scarico non trattate nelle acque pubbliche nel 2022. Nel 2020, l’ultimo anno in cui il Regno Unito ha comunicato i propri dati all’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), la qualità delle acque di balneazione in Gran Bretagna era all’ultimo posto in Europa. Soprattutto dopo che si verificano precipitazioni intense, fare il bagno nelle acque può diventare non solo poco piacevole ma addirittura dannoso per la salute. In molti luoghi, infatti, i gestori locali hanno lasciato che le acque di scarico non trattate provenienti da canalizzazioni sovraccariche si riversassero nei corsi d’acqua. In caso di emergenza il governo britannico consente alle aziende di gestione di scaricare le acque di scarico nei fiumi o nei mari, perché altrimenti si riverserebbero nelle case. I media hanno riferito ampiamente dell’inquinamento delle acque e dei divieti di balneazione, da ultimo in occasione della tradizionale «Boat Race [8] sul Tamigi. L’aspetto curioso è che, secondo una ricerca del Tagesanzeiger [9], «gli azionisti e gli amministratori di queste aziende hanno rastrellato un totale di 56 miliardi di sterline di profitti dall’avvenuta privatizzazione dell’acqua, mentre le loro aziende hanno accumulato debiti per oltre 60 miliardi di sterline». Le aziende dell’acqua britanniche si sono scusate pubblicamente e hanno promesso miliardi di sterline di investimenti per porre rimedio alla situazione. Il rovescio della medaglia è che, recuperando sulla tabella di marcia degli investimenti arretrati, le bollette dell’acqua dei consumatori potrebbero aumentare in modo significativo.
Fonti
- [0] http://www.Bern.com/aare
- [1] https://www.eea.europa.eu/publications/european-bathing-water-quality-in-2022/european-bathing-water-quality-in-2022
- [2] https://www.bafu.admin.ch/bafu/fr/home/themes/eaux/info-specialistes/etat-des-eaux/etat-des-cours-deau/qualite-des-cours-deau/qualite-des-eaux-de-baignade.html
- [3] https://micropoll.ch/ara-ausbau/
- [4] https://vsa.ch/fachbereiche-cc/siedlungsentwaesserung/regenwetter/
- [5] https://vsa.ch/Mediathek/kosten-und-leistungen-der-abwasserentsorgung-2/?search=Leistungen
- [6] http://www.sponge-city.info/
- [7] https://www.nzz.ch/international/grossbritannien-kanalisationswasser-in-fluessen-und-meeren-ld.1748923?reduced=true
- [8] https://www.sport1.de/news/mehr-sport/2024/03/wasserverschmutzung-gesundheitssorgen-vor-169-boat-race
- [9] https://www.tagesanzeiger.ch/verdreckte-themse-nur-moeglichst-kein-wasser-schlucken-876294462543